La cucina è uno dei vanti del nostro paese e gli italiani non possono in alcun caso rinunciare a mangiare bene.
Pressochè in ogni grande supermercato vi è un reparto gastronomia con cibi preparati da mani esperte, semplicemente da scaldare una volta giunti a casa, e quando non si ha voglia o tempo di cucinare ci si reca in gastronomia o in rosticceria per non fare a meno alle prelibatezze alle quali siamo piacevolmente abituati.
D'altra parte l'arte culinaria è inscritta nella nostra storia, fin dall'antichità.
Sulle tavole dei ricchi Romani non mancavano piatti raffinati, in particolare carni abbondantemente condite con spezie e salse, e all'epoca risale quello che presumibilmente è il primo libro di gastronomia, ovvero una raccolta di ricette di Apicio.
In seguito la gastronomia visse un declino, per ritornare in auge con la scoperta delle Americhe con i relativi prodotti del Nuovo Continente che arrivarono in Europa accendendo la fantasia degli chef.
Nelle eleganti corti europee si assistette ad un fiorire di nuove ricette e di sapori inediti, soprattutto nella raffinata Francia destinata a diventare nel Seicento il punto di riferimento della gastronomia mondiale, seppure si narri che siano state le nobildonne italiane Maria e Caterina de' Medici ad includere nel loro seguito grandi cuochi italiani quando partirono per Parigi.
L'alta cucina sarebbe quindi nata in Italia, così come alcuni dei maggiori gastronomi della storia, tra i quali ricordiamo Pellegrino Artusi che nel 1891 pubblicò un libro ristampato anche al giorno d'oggi.